BioPetrolio da rifiuti: l’Italia al rallentatore

BioPetrolio da rifiuti: l’Italia al rallentatore

La crisi energetica impone alternative al petrolio.

Trasformare in BioPetrolio la frazione organica dei rifiuti solidi urbani: è il modello di economia circolare che DSC Solutions porta sul mercato a disposizione di partner strategici, che consente di svolgere in poche ore, un processo che in natura richiederebbe centinaia di anni. Il tutto sfruttando gli scarti di cucina, i rifiuti umidi urbani, pari ogni anno in Italia a sei milioni e mezzo di tonnellate.

La recente crisi energetica in atto, porta a fare delle riflessioni su quanto il nostro paese non abbia fatto nessun passo in avanti in questa specifica direzione, se non affidando al colosso ENI un progetto di ricerca e sviluppo sulla produzione di BioPetrolio (inteso come petrolio, olio o energia liquida) dai rifiuti, con l’obiettivo di risolvere due problemi: lo smaltimento dei materiali di scarto e la produzione energetica, come succede in molti altri paesi.

L’imminente e sempre più probabile embargo di petrolio alla Russia, porta in rilevo l’argomento come mai prima d’ora, e mette a nudo l’inefficienza energetica e la scarsa propensione all’indipendenza rispetto ad altre nazioni. Parziale nota positiva invece per quanto riguarda la produzione di BioGas da rifiuti (biodigestori) che genera però crescenti problemi di gestione del rifiuto residuo una volta estratto il gas. Recenti analisi su terreni agricoli cosparsi di composto ottenuto dopo il processo di biodigestione, hanno infatti segnalato valori non consentiti.

DSC Solutions è specializzata esattamente in questo tipo di settore, che al momento trova sempre più interesse oltreconfine, dove una grossa fetta di rifiuti italiani va a finire, a fronte di ingenti costi per il loro smaltimento, e che diventa combustibile per impianti di produzione energetica.

Sempre più aziende stanno chiedendoci di fare o partecipare a progetti di produzione di BioPetrolio da rifiuti, e questo è senz’altro un buon segno in ottica di sviluppo e indipendenza energetica. Con la speranza che questa situazione arrivi a far riflettere profondamente anche Governo e amministrazioni locali, in modo da attuare una politica energetica realmente sostenibile senza sprecare le risorse a disposizione.