30 Dic Generati i primi Plastic Credit in Blockchain anche in Italia
La situazione ambientale è sempre più drammatica e spesso le soluzioni, pur essendoci, non vengono messe in atto a causa di diversi ostacoli (burocrazia, economia, politica).
Molte aziende purtroppo, spinte dall’ossessione del profitto, finiscono per inquinare l’ambiente e contribuiscono ai cambiamenti climatici. Altre società invece, svolgono attività virtuose che generano anch’esse profitto, ma anche un beneficio per l’ambiente. Fra queste ci sono le aziende di riciclo plastico che ogni giorno creano nuova materia prima da rifiuti, i quali senza questi processi, rimarrebbero nell’ambiente (discariche, mari o fiumi) o bruciati.
Dai Carbon Credit al Plastic Credit
Come accade da tempo con i Carbon Credit per le attività che catturano la C02 dall’atmosfera (le piantagioni di bamboo ad esempio), anche le attività di riciclo plastico potranno ora generare dei certificati corrispondenti, chiamati Plastic Credit, delle ricevute digitali di compensazione generate dal proprio processo, aggiungendo ancora più valore la lora attività.
Il primo test in Italia è stato completato in un azienda con la sede principale in Emilia-Romagna, che ricicla rifiuti plastici sia industriali che urbani, raccolti in alcune aree del centro-nord; è stata tracciata una quantità campione di 14.990 kg di rifiuto plastico, costituita principalmente da plastica PP e PE, riciclata meccanicamente in materia prima, e utilizzata per produrre nuovi prodotti in plastica. Da gennaio 2023 si andranno poi a generare un numero sempre più crescente di Plastic Credit, che saranno utilizzati dalle aziende di tutto il mondo che, per ragioni di immagine, marketing, o sostenibilità, andranno a compensare o annullare il proprio impatto ambientale, diventando Plastic Neutral.
Perchè la Blockchain
Grazie alle caratteristiche della Blockchain, come la trasparenza, la sicurezza e l’impossibilità di contraffazione, i Plastic Credit daranno modo alle aziende di ogni settore economico di compensare il loro inquinamento plastico derivante dalle loro attività economiche: un mercato in forte ascesa in tutto il mondo, dove il settore dell’HO.RE.CA. e i grandi produttori di imballaggi ne sono i principali beneficiari. I Plastic Credit sono creati sulla blockchain Ethereum, scelta per la sua affidabilità, sicurezza e protezione delle transazioni, più che per i costi, non necessitando di scambi ricorrenti. Un altro vantaggio è che la Blockchain è già di per sé un sistema di certificazione e validazione, e quindi non necessita di terze parti (enti o società), evitando rallentamenti e costi inutili sull’utilizzatore finale.
Il Test
DSC Solutions ha contribuito ad avviare il test, acquisendo e verificando la documentazione di tracciamento e il processo di riciclo fisico della plastica (qui il video completo), al fine di garantire il 100% di autenticità e conformità dei documenti, per poi trasferire i diritti di compensazione alla piattaforma in Blockchain per l’emissione dei Plastic Credit corrispondenti.
Prospettive future
“Noi di DSC Solutions siamo entusiasti di far parte di questo nuovo settore in via di sviluppo e vediamo un grande futuro nella compensazione plastica, così come lo è stato per quella della CO2” dice Roberto Frezza, General Manager di DSC Solutions. “Essere arrivati dopo i Carbon Credit è quasi un vantaggio, in quanto si è potuto disporre di strumenti più agili e sicuri, evitando i problemi che sui Carbon Credit non sono ancora stati risolti, come la poca trasparenza o la speculazione finanziaria sul prezzo del carbonio”, afferma Alberto Frata, CTO di DSC Solutions.
Nel prossimo futuro saranno condotti altri test simili in Italia e in altri paesi, in quanto la domanda di questi strumenti di compensazione è in continua crescita.
Puoi trovare maggiori informazioni sui Plastic Credit qui.